giovedì 11 ottobre 2012

La luce...



Mi ha svegliata un vento impetuoso che sento ma di cui non vedo gli effetti sulle povere piante del mio balcone. Ho ancora le tapparelle chiuse e fuori è ancora buio. Sarà per questo che nella mia veglia forzata, ho riflettuto sulla luce?
Qualcosa  mi ha fatto intravedere per davvero un cammino in avanti.
Fuori , come  dicevo, è tutto buio. Ma proprio ora, sola e nel silenzio, avverto una luce infinita che avvolge la mia coscienza. E’ possibile entrare in questa luce, conoscerla come il proprio essere. E’ come se all’ improvviso sapessi qualcosa di nuovo sulla profondità e la grandezza della coscienza, percepisco che posso muovermi in essa e trovare ogni sorta di cose nuove.
Ma posso anche entrare al suo interno, posso scendervi, come fosse uno stelo, fino alle sue radici e al suo fondo, che è l’ illimitata e increata luce.
La luce, in fondo, ha un ‘ esistenza propria, che non si esaurisce totalmente nell’ illuminare le altre cose, portandole all’ essere con il suo tocco.
Qual’ è la vita della luce in se stessa? Molti, forse , hanno tentato di dare voce e parole a questa intima vita della coscienza, quella che forse, continua a brillare nel Gesù  del Vangelo di Giovanni ( che uno ci creda o no…), in colui che può dire Io sono. Cosa c’è in questo io sono , senza predicato né oggetto? E’ forse la luce piena, prima ancora che noi la vediamo riflessa in un oggetto? Posso pensare questo pensiero? Non è forse quello che io sono, che tutti siamo? Allora, diventiamo consapevoli di una intensificazione della realtà, come se la luminosità del nostro essere interiore si allargasse talmente da avvolgerci, come se giungessimo in un luogo mai calpestato prima, incantato…
Chi ci insegnerà a tornare sempre e di nuovo a questo punto di luce ?
Chi ci indicherà la strada per seguire la nostra coscienza fino al suo punto più splendente, come stare sempre svegli, come cacciare da noi il sonno degli adulti, dei rassegnati? Chi ci insegnerà a tenerci sempre liberi dal ritmo ripetitivo? Intravedere una possibile strada: un dono, una conoscenza del cuore; non qualcosa di conosciuto oggettivamente, ma un conoscere semplice, grazie al quale si potrebbe giungere al centro di ogni cuore.
Per sbloccare la luce e la libertà che vi è racchiusa. Una specie di contagio che scorra da cuore a cuore, liberando dal di dentro la persona. Cioè , il dono non è altro che noi stessi. Il riconoscimento della persona interiore. La scintilla della nostra unicità. La sapienza che ha gusto ( sapienza da sapere, avere sapore, assaporare), il gusto della libertà e della luce che è in noi stessi.

Ho scritto di getto. Forse ,solo attraversando il buio…ho compreso la luce…

2 commenti:

  1. Bellissima riflessione Maria Pia. Hai proprio ragione: solo attraversando il buio si comprende la Luce! Ti abbraccio :-)

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