mercoledì 3 giugno 2015

Dalla parte di te...




                                                                                       Ph. mapi giulivo


Era il mare o la tua voce, in quella indimenticabile  notte di nero velluto scuro e cangiante, a sussurrare carezze al mio cuore inquieto e senza mai risposte?

Eri tu ad asciugare le mie lacrime o era la brezza di sale, speziata di menta e tamerici?

Il suono di ogni sillaba era dolce, sapeva di miele. Erano parole. Solo parole. Ma cosa c’è di più forte delle parole? Sono massi di granito rosa, verde, nero, screziato…e tu le modellavi come sculture surreali e scavate, figure dal panneggio morbido eppure definito, dalle fattezze sinuose …dal tratto deciso.

Sempre. C’era un sempre in quell’ attimo notturno senza luna, senza luce , in cui camminavo a tentoni, per non  cadere, non cadere, non cadere…

C’è un sempre in ogni parola che ora scrivo. 

Ricordo il risveglio. Il mare era azzurro, spumeggiava appena. Dentro, una certezza. Un ‘ isola di musica blues e di dissonanze, l’ eco irta di ogni frase , come una arrampicata a perdifiato  o una discesa nel profondo inconoscibile di me stessa. Il mare quella mattina era inclinato. Era un mare diagonale..
Pendeva dalla parte di te…

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