lunedì 19 novembre 2012

umane voglie urgono nel pianto


                                                               

                                                                 
                                                                                                  



umane voglie urgono nel pianto
ma noi ci salveremo soli

nessuna mano ci stringerà la mano
verso il sorriso eterno
come se un angelo quasi volesse dirci

non c’è vita se non la mia                                                                                        
non avrete carezza
se non quella che spira nel silenzio

illusione è la terra calpestata
parodia di passi    breve viaggio

su altre rive setacceremo oro
le ginocchia ruvide sui sassi
e spesso frugando tra la neve
ardenti gemme riscalderanno il gelo


                                                                                                      




4 commenti:

  1. Versi bellissimi,
    i miei complimenti!
    Maria Pia non sapevo avessi un blog?!
    Ti seguo Baciotti Gabry

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  2. Il brutto della poesia è che non può mentire; dice sempre la verità. O almeno dice ciò che è vero per il poeta mentre la scrive. E' per questo che quando leggo una poesia bella e dunque vera come questa sono triste per chi l'ha scritta.

    Ma non ci salveremo mai e poi mai soli. Non io.

    E.

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  3. Ti rispondo con pochi versi illuminanti di Fernando Pessoa, caro o cara E., o Flyng Buddha...come preferisci:

    Il poeta è un fingitore. | Finge così completamente | che arriva a fingere che è dolore | il dolore che davvero sente. (da Autopsicografia, 1° aprile 1931, in "Una sola moltitudine")

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  4. Pessoa aveva ragione. Quel "fingere" e sapersi immedesimare in modo totalizzante è qualcosa che accomuna tutti gli artisti.

    E.

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