Le foto, scattate durante il concerto, sono di Nino Cagnetta.
Sergio Cammariere, Gino Paoli e
Danilo Rea, insieme all’ Arena Flegrea di Napoli: una serata indimenticabile…
Ricco e
variegato, il programma dell’ estate 2016 all’ Arena Flegrea di Napoli, che mercoledì 13 luglio scorso ha proposto
un evento unico e irripetibile, un concerto che ha riunito on stage tre artisti
di alto livello, dissimili tra loro ma legati dal filo conduttore della musica
di qualità: Sergio Cammariere, Gino
Paoli, Danilo Rea.
“Cantautore
piccolino/confrontato a Paoli Gino”, canta in un pezzo vivo, autoironico e scoppiettante Cammariere , una delle tracce
dell’ album “Dalla pace del mare lontano” del 2002, ripreso poi come titolo
del suo
disco antologico “Cantautore piccolino” uscito nel 2008. Da
allora il tempo è passato, Sergio Cammariere
era già allora e lo è ancora oggi, uno degli artisti ed i compositori più raffinati e di talento
della musica italiana, ed il magico incontro, con il maestro Paoli si è
materializzato sotto gli occhi del pubblico partenopeo, sempre caldo ed
accogliente.
Due
pianoforti sul grande palco, una intro di Danilo Rea che ha proposto, tra l’
altro, diversi brani di Fabrizio De
Andrè in chiave jazz, poi la prima parte del concerto, con la poesia della voce
e dei testi di Gino Paoli, con le sue canzoni intramontabili e senza tempo, con
il suo affascinante carisma, quella voce quasi “parlante” accompagnata dal
maestro Rea, in un duo ormai consolidato e di sicuro impatto emotivo.
Dopo un
intervallo, Cammariere , con la sua storica band, Amedeo Ariano alla batteria,
Luca Bulgarelli al contrabasso, Bruno Marcozzi alle percussioni e l’ ospite
Daniele Tittarelli al sassofono, ha proposto alcune delle sue canzoni più note,
regalando come sempre a piene mani forti emozioni, con la sua costante ricerca
di arrangiamenti sempre nuovi e accattivanti. Mi piace solo citare, nel corpo del suo
intervento della serata , la sua intro al pianoforte del pezzo “Dalla
pace del mare lontano”, un momento musicale tanto alto, bello , intenso , toccante da togliere il
fiato. Tittarelli, in grande forma, è stato un ospite che con la sua particolare vena jazz ha davvero stupito: fraseggi indimenticabili e
di grande raffinatezza. Il calore e l’espressività
di Sergio Cammariere hanno, come sempre, incantato ed entusiasmato palesemente il pubblico.
Le emozioni
si sono fatte poi via via più sorprendenti. Proprio il brano “Cantautore
piccolino” , cantato da Cammariere e suonato con il supporto della sua band e
l’ entrata in scena di Danilo Rea al secondo pianoforte, è stata la “sigla”
dell’ ingresso di Gino Paoli sul palco. Finalmente in tre, sono le magie che
solo la musica sa creare…Il concerto si è snodato sul filo di un omaggio a
Napoli con la grande canzone di Pino Daniele “Napul’è”, di interpretazioni di
altre canzoni di grandi artisti di
scuola cantautoriale italiana come Tenco, Lauzi, Endrigo e con i brani sempre
densi di suggestioni ed evocazioni di Gino Paoli, cantate a due voci. Un
bellissimo contrappunto in cui il “cantautore piccolino” Sergio ha incontrato
Paoli Gino, ha cantato con lui e sul palco la formazione era al completo, con
la band di Sergio e il maestro Rea e lo
stesso Cammariere ai due pianoforti. Una serata unica e “senza fine” , canzone
di Paoli con cui si è concluso il concerto, lasciando nel pubblico quella
infinita , immensa poesia che solo la
coralità dei suoni e delle voci sa trasmettere e che ti resta nel cuore.
mariapia giulivo
Sto morendo di invidia
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