ph. mapi giulivo
nell’ora immaginaria di una stanza
scompongo fotogrammi…
la luce attraverso le persiane
frammenta visioni dell’intreccio
occhi dilatati alle distanze
e la tua voce a modulare danze
nell’ansia di dire troppo in fretta
di strappare promesse
e cedimenti
stringo ritorni già programmati
nell’umido incendio dell’abisso
nei gesti non ancora tentati
aspiro ancora queste tue parole
tra scrosci d’acqua
e incerte trasgressioni
per spedirti i miei sogni
inventerò scansioni
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