ph. mapi giulivo
nella chiara
azzurrità dell’ alba
fissare l’
attimo a precipizio
prima che
fugga quel sogno rimandato
a tempi
persi sommersi oltre la riva
il mare non dorme
non si sveglia
è perpetuo e impetuoso canto
o dolce
nenia bizzarra sinfonia
e tu perché
hai chiamato anima
la
superficie che inganna l’ occhio e il senso
perché sei
sceso nel profondo
a cercare
coralli e madreperle
tra i
relitti del tempo incantatore?
nella danza
dell’ acqua c’ero io
ignara del
tuo beffardo gioco
che ha
disperso parole a perdifiato
e di sale ha
scolpito il mio dolore
Inedita in volume
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