lunedì 13 luglio 2015

Sergio Cammariere a Molfetta: dalla pace del mare lontano echeggiano nuove emozioni..





                                                                                    Ph. ninocagnetta



Sergio Cammariere  a Molfetta
Dalla pace del mare lontano…echeggiano nuove emozioni...

Quando imbocco il tratto che costeggia l’imponente bellezza della Cattedrale di Molfetta, il sole è rosso, rotondo, infuocato e si sta tuffando nel mare che ha una limpidezza specchiata. Le barche sono mollemente appoggiate sull’acqua .  Lo spettacolo  fantastico del paesaggio sembra quasi precedere  la magia di un altro spettacolo, il concerto di Sergio Cammariere  verso il quale mi sto avviando. In lontananza vedo già il grande palco a sinistra del porto. E’ sabato sera 11 luglio, sulla Banchina di San Domenico. Nella città del nord barese che ha scelto per l’ evento “Luci e suoni a Levante”, uno scenario mozzafiato. Che segna la terza tappa di Cammariere del 2015 in Puglia, una terra che dimostra di amare l’artista delle “note blu”. Un artista che ha radici in un’altra meravigliosa terra di mare…

Quando Sergio Cammariere sale sul palco è vestito di rosso. Rossa è anche la predominanza delle luci sulla scena. Rosso, poco prima era il sole… Rosso. Il colore dell’amore, della vitalità, del dinamismo. Della passione e della forza interiore. Dello slancio vitale, delle forti emozioni. Quelle che Sergio, salutando il pubblico, dice che  spera di trasmettere…quelle che ci sono tutte, riflesse nel suo azzurro.
Si è mai stati ad un suo concerto senza fare un grande pieno di emozioni? Chi lo segue da anni come me lo sa. E sa anche che ogni sua  esperienza dal vivo ha un “simbolico” colore diverso, sfaccettature mai uguali.  Il concerto di Molfetta che si snoda fluido e coinvolgente , “raccontando” pezzi tra i più noti e accattivanti del suo repertorio,  lo dimostra. Soprattutto per due ragioni.

Sergio Cammariere  sprigiona  immediatamente una forte energia , con le note del suo pianoforte. Da subito. Più intensa del solito, essa conduce in un’ atmosfera dove sogno e realtà si confondono, dove l’ ispirazione delle note si fa incredibilmente magnetica e suona il  complesso e variegato linguaggio del cuore e dell' anima.  Che culmina in due vere perle del concerto. Una commossa interpretazione che mette i brividi di “Padre della notte” voce e pianoforte solo  ed una “intro” di “Dalla pace del mare lontano” in cui non solo emerge il grande  talento del pianista, ma la sua emozionalità più profonda. Dove le note sembrano davvero arrivare dagli abissi del mare, echeggiando infinite  evocazioni  e sfumature  che è quasi  impossibile descrivere. Un pezzo di  immensa bravura e di generosità che incanta, stordisce, tra note classiche purissime e ritmi interiori fascinosi e trascinanti.
Musica “alta”. No, infatti.  Sergio non propone” canzonette”. Non ha nulla a che fare con la musica di facile ascolto che dura una stagione e poi scompare…Sergio Cammariere ha altro da trasmettere, per chi sa ascoltare …

Il secondo dato che colpisce è una atmosfera generale del concerto  molto swing, molto carezzevole e intrigante. Più tesa verso il jazz. Sarà per la presenza, on stage, oltre che dei suoi affiatati e bravissimi musicisti di sempre, Amedeo Ariano alla batteria, Luca Bulgarelli al contrabasso e Bruno Marcozzi alle percussioni, di un ospite di tutto rispetto,  Daniele Tittarelli ai sassofoni, un nome già noto  e molto promettente del jazz italiano.  Suono pulito e impeccabile, il suo. Senza sbavature. Un andamento ritmico cullante, straordinario, che accompagna le note del pianoforte con una simbiosi che all’ orecchio è piacevolissima , incantata,  inedita.

Alla fine, un terzo bis a sorpresa è la struggente interpretazione di “Estate” di Bruno Marino, l’ unico pezzo italiano diventato uno standard del jazz internazionale. Con il quale Sergio saluta ed augura a tutti una buona estate…

Potrei dilungarmi, ma non credo occorra …Piuttosto un invito, per chi mi legge , è di farla, almeno una volta nella vita, l’ esperienza di un concerto di Sergio Cammariere dal vivo … Lascerà, alla fine, come una specie di vuoto che , forse, avrete voglia di ricolmare. Con un altro concerto di Sergio.
Il pubblico di Molfetta ha ricambiato con grande  calore. Sulla pace del suo mare, Sergio Cammariere ha lasciato un impronta , volando alto e libero  come un gabbiano ,planando su  quell’ acqua serena e densa di riflessi  in  una serena notte di luglio. Indimenticabile…

mariapia giulivo




2 commenti:

  1. Indimenticabile davvero!
    Ho avuto l'impressione che il pubblico stentasse a "spiccare il volo".
    L'umiltà di Sergio nella sua richiesta esplicita d'Amore, fa di lui un artista unico, capace di colmare il Vuoto - anche se solo per la durata di un concerto (che vorresti non finisse mai!)
    Grazie Mapi, ciao

    RispondiElimina
  2. Federica...grazie! E' proprio quel "non volere che finisse mai"...che lascia e paradossalmente colma il nostro vuoto...Sergio infonde, diffonde, con spirito universale il valore di una musica che va ben oltre le note...Grazie a te...di cuore. E grazie sopratutto a Sergio, tanto generoso e vibrante...tanto grande e così umano....

    RispondiElimina