Foto dal web
Così
si forma un cerchio
dove l’ inseguito insegue
il
suo inseguitore.
( Giorgio Caproni)
Capita, a volte. C’è un mistero nelle
cose, nelle trame, nei disegni oscuri alla nostra
mente e nelle pulsioni più pure del
nostro cuore. Capita di voler bene ad una persona di cui non conosci le
fattezze, il volto, il colore dei capelli. Capita di scrivere una poesia ,di
dedicarla ad un ‘ amica sconosciuta che senti già parte della tua vita…
Meravigliosamente, a me è accaduto. Non conosco Annalisa, è lontana quasi mille
chilometri da me. Ma le distanze si annullano, le assenze si fanno vive
presenze, quando c’è il desiderio di comunicare per davvero, di aprire la porta
segreta dell‘ anima all’ emozione, di respirare insieme, anche se a distanza,
il profumo dei fiori, l’ odore degli alberi al tramonto, l’ aria fresca della
sera, il vento che solletica gli occhi. Racchiuse in metaforiche parentesi di
luna, camminiamo su strade diverse come due rette parallele che all’improvviso,
curvate dal caso o dal destino o da una precisa volontà, si sono intersecate per percorrere insieme
una via luminosa e nuova, fatta di
scoperte e di parole , di sensazioni e malinconie, di assonanze e improvvise,
bellissime comunanze. Di ricchezza e autentico coinvolgimento. L’ altro ci è sempre
vicino, se abbiamo cuore e occhi per vederlo, immaginarlo, farci dono e farci
scrigno prezioso che accoglie.
Io l’ ho inseguita,
Annalisa. Per essere a mia volta inseguita, forse. I tre versi di Caproni, che
ho usato come esergo, li dedico a lei, creatura di petali azzurri, e a tutti
quelli che si cercano senza saperlo. Nel cerchio avvolgente che ruota
all’infinito, nella magica poesia della vita.
Tu mi hai aperto con la tua fiducia.
Paul Eluard
per Annalisa
Il sole buca le persiane chiuse
racconta l’ aria tra i capelli
la terra di un giardino tra le mani.
Non so quale colore
hanno gli occhi e le stanze consuete
linee e contorni
d’ un ignoto silenzio d ‘ armonia.
Vengo leggera e busso
all’ anima bambina che si schiude
ai fiordalisi azzurri
di questa capricciosa primavera.
7 maggio 2003
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