non accartoccio passi
ma pagine usurate dall’attesa
quando il dolore squarcia
baratto piaghe col rosso della sera
è docile scaldarsi
al tepore di un sogno
ricontare le ore ad una ad una
la vita bussa e si contorce
al gemito dell’alba
tesso giornate lunghe e sulla tela
brilla l’argento vivo dei miei fili
ora le mani frugano nel cuore
cercano le ragioni
il sentimento
pause di fiati
ascolto del silenzio
sono cristallo puro
incorruttibile
attraversami ti prego con la luce
leggi i miei versi
per ritrovare i passi
ed un volo di rondini a dicembre
E' Stupenda....emozionante , mentre leggi le parole scorrono come la musica per una canzone
RispondiEliminaComplimenti !!!
Carissima Mapi. Sono troppo dentro la vicenda. Troppo.vicina. Ho bisogno di un passo indietro, per questi suoni. Pagine.
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