ph. mariapia giulivo
Qualche nota sul concerto di Sergio Cammariere a Roma
Standing ovation per l' artista all’ Auditorium “Parco della musica”
Poche note, le mie…quasi per fissare la tappa di un cammino…immense
quelle di Sergio Cammariere , che hanno echeggiato , domenica sera 18 gennaio
nella Sala Santa Cecilia dell’ Auditorium “Parco della Musica” a Roma, il
prestigioso tempio del suono progettato dal grande architetto Renzo Piano.
Pubblico caldo e numeroso, ad accoglierlo, a cui Sergio ha dato tutto se
stesso, nella sua città di adozione ormai da molti anni. Se Crotone , sua
cittadina natale, se la porta dentro come il ritmo del mare ed il ricordo di
anni dell’ infanzia e dell’ adolescenza, punteggiati di azzurro, di sogni e di
vastità, Roma è la concreta vita dell’ oggi, in cui l’ artista vive e comunica
le sue esperienze artistiche ed umane più mature.
Il concerto si è srotolato come uno spartito senza inizio né fine,
regalando momenti altissimi e gioiosi, intimi e corali, con un Cammariere
in grande forma, commosso e disteso, sereno e concentrato, brillante e colloquiale
e con quel guizzo di calore che tanto sa
comunicare al pubblico in modo spontaneo, amico, mai dentro le righe della
forma. E’ stata tutta sostanza, emozione pura, quella mai uguale a sè stessa,
che in ogni concerto dal vivo sa farsi dono dell’ anima e coinvolge senza
mediazioni.
Voglio puntare l’ attenzione su un momento che per un artista
umano e sensibile come lui, si è trasformato in commozione visibile , che egli non
ha nascosto. Ha anzi trasmesso, incantando la platea…
Dopo aver eseguito “Tutto quello che un uomo”, la canzone che
per lui ha rappresentato il principio di un nuovo percorso, sempre in
crescendo, tutto il pubblico ha intonato una strofa della canzone…con una coinvolta standing ovation finale ed un lungo,
caloroso e quasi accorato applauso. Cantavo anch’io ed il cuore non poteva non
battere fuori dai ritmi dell’ abitudine…Credo che quel momento resterà a lungo
nella memoria di chi lo ama, lo segue con affetto, lo apprezza e lo stima. Una
viva partecipazione al talento di un artista che definirei “senza tempo”, di
classe rara.
Tutto il concerto è stato un arcobaleno di emozioni, dai brani del
suo ultimo disco “Mano nella mano”, ai suoi successi di sempre…Notevole anche l’
apporto dell’ ospite Fabrizio Bosso , che ha “dialogato” con Cammariere in uno
strepitoso duetto, all’ interno del
concerto, rivelando il grande affiatamento che esiste tra i due musicisti , la
capacità di improvvisare fuori dagli spartiti, che ad un concerto di Sergio non
esistono…per nessuno…Quei suoi fogli sul
pianoforte….sono le parole…i testi, che Sergio, scherzosamente dice di
dimenticare…
Anche all’ Auditorium era accompagnato dalla sua “famiglia
musicale “ che da anni lo affianca: Luca Bulgarelli al contrabasso, Amedeo
Ariano alla batteria, Bruno Marcozzi alle percussioni.
Un grande concerto. Alla fine…Sergio ha alzato le braccia e
gli occhi al cielo, quel gesto tanto
simbolico che sembra quasi ringraziare una segreta forza divina…Quella sua musica, quella voce…
dal palco , continuano a risuonare a lungo nella mente, accompagnando le
giornate di chi c’era…e restano dentro come una specie di sogno vissuto ad occhi aperti….
mariapia giulivo
non potevi riportare descrizione migliore...grazie di cuore
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaora mi sono "identificato"....!! devo entrare nel meccanismo, perdonami
RispondiEliminaUn resoconto toccante e rispondente alle esigenze dei fans, o agli intenditori di musica. Grazie, Mapi.
RispondiEliminaComplimenti!