era bisbiglio- io ero analfabeta
del suo lago screziato
si rannicchiava all’ ombra del riflesso
senza parlare leggevo il suo profilo
cucendo labbra sulle palpebre
a razionare minuti di
traverso
nella filigrana dei colori
sedevo accanto – io gli sedevo accanto
e deglutivo l’ aria
avvicinava voce alle mie mani
allontanava mani dalla voce
a sorsi densi ho imparato l’ acqua
mariapia giulivo
inedita in volume
Intensa e significativa
RispondiEliminaMapi...
RispondiEliminaRannicchiato all'ombra del riflesso
RispondiEliminaresto senza parole... e ascolto.
Grazie.
Ciao Mapi, riconosco la tua dolce inquietudine, la sottile presenza del non visto e del non detto... tutta la poesia che da te ho imparato, quella poesia che come l'acqua permea la nostra vita e tocca ogni cellula della nostra pelle. Un abbraccio. Vito
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