sabato 30 marzo 2013

scomporre il legno amato


immagine dal web



scomporre il legno amato
in radiosi fotogrammi di certezza
in fiamma che purifica
e risplende

risorge il vero volto nell’aurora

non serve più centellinare il cuore
se a parlare è un  disegno
la svolta misteriosa del cielo
lo sguardo azzurro e vigile del sogno

anche i fiori hanno chinato il capo



inedita in volume - scritta a pasqua del  2003

lunedì 25 marzo 2013

Un divertissement sul vino....






in vino la verità è rubino
sgorga stilla tra filari di vita
si fa sangue a rosseggiare il tempo

in vino il sogno è paglierino
paesaggio ondoso d’ erbe e fiori
alchimia complessa degli umori

in vino danza l’ alba rosata
spumeggiante di mare e dolce incanto
dove galleggia la leggerezza il pianto

in vino si stempera la terra
e il vento di scirocco trova asilo
le stelle in trasparente velo
si tuffano pensose un po’ ritrose
per risplendere luce in un bicchiere
per farsi bollicine di sorriso
ironico e giocondo in ogni viso …



sabato 23 marzo 2013

Incontriamoci ai confini...





Incontriamoci ai confini
della macchia, là dove
le case diradano e la città
sfuma i suoi veleni...

Questi anni così incerti
e senza storia, così confusi,
senza memoria. Questi anni
che si accendono con un clic
e noi noi siamo già out, fuori
dal gioco, e i nostri canti
contano poco. Non avere
nessuna opinione, tanto
ci pensa la televisione. E c’è
chi è già morto, chi ha perso
l’occasione,  chi si crede
immortale, chi non fa
più l’amore, chi va a letto
solo con la depressione.

Chi aspetta qualcuno
che gli indichi una meta
e chi dice che il mondo
può cambiarlo solo un poeta...

Ecco, ora, spieghiamo le ali,
innalziamoci in cielo
e dall’alto colpiamo la terra.
Ma con strali di carta
non vinceremo la guerra.

Da " Dissolvenze" - Schena Editore 2002



venerdì 15 marzo 2013

su una foto di Gabry Garbal Costa


                                                           




                                                             su una foto di Gabry Garbal Costa

la casa si specchiava nel canale
come una vecchia dama
indorata di alberi e mistero

provavo a indovinare le sue forme
a spogliarla con la fantasia

le finestre occhi languidi e austeri
sul  dolce rumore dell’ acqua
sul resto del paesaggio
sospeso   inesistente
quasi  un ‘idea lontana e chiara
un riflesso d’ ombre oltre le pietre

incipriata di luce sotto un  cielo bianco
raccontava l’ esistenza del tempo
fissato in un istante
uno scherzo   una fotografia
un gesto fermo e magico
un lento approdo al sogno
una scansione un  sogno  una poesia…

inedita in volume

(Fotografia di una villa sul Naviglio a Martesana Milanese  scattata ed elaborata da Gabry Garbal Costa )


sabato 9 marzo 2013

La metafora del mare....





Ricordava esattamente il luogo dove l’ aveva portata, in quel pomeriggio estivo di molti anni fa. Ma forse  non ricordava il suo volto.
Ricordava l’ odore di salsedine nell’ aria, ma non l’ odore della sua pelle.
Ricordava di averle preso la mano, ma non il calore di quella mano.
Ricordava un bacio…ma che sapore aveva quel bacio?
Minuti sfilati come perle finte  da una collana disfatta e rotolati via sulla scogliera .
Una pelle sconosciuta su cui azzardare una carezza ,  quasi come  a toccare la superficie dell’ acqua senza sperimentarne la profondità.

Gli attimi sono attimi. Ma il mare non è fatto per gli attimi, è un mistero che si ribella all’ attimo, alla suggestione passeggera, agli amori casuali,  con la sua forza perenne e incessante. Il mare è stabile nella sua mutevolezza . Il mare non è romantico, non è bugiardo  né infedele, è una potenza infinita e illimitata di schiuma e onde anche quando l’ acqua brilla senza increspature e porta con sé solo un suono lieve di risacca. Il mare è una  complessa sinfonia, non un motivetto orecchiabile , non una canzone per l’ estate, non uno specchio per la luna . Il mare non ama le barche che lo solcano senza ragione  né l' impazienza dei pescatori occasionali , non ama i bagnanti né i  sentimenti effimeri….il mare ha uno sguardo…ci osserva spesso crucciato con il suo occhio che ha una fermezza azzurra ma anche la sua pupilla nera e inaccessibile.
Il mare non è un racconto ma un romanzo articolato e infinito. Il mare non ha pagine con il testo a fronte, esso  parla un'unica lingua, quella degli dei,che forse solo i poeti ed i marinai senza rotta riescono a comprendere. Il mare non è uno stato d’ animo passeggero , ha un carattere  potente e deciso . Il mare è una straordinaria metafora della vita...
Il mare stanotte mi ha raccontato tante storie e mi ha accolta nel suo grembo con la dolcezza e la passione di un amante solo mio che mi chiama e mi sussurra….non aver paura….sono io la tua casa , io il tuo destino, io il tuo sempre….



domenica 3 marzo 2013

senza ripensamenti






senza ripensamenti né ferite
rimando l’ anima al mittente
non affrancata
non raccomandata

ripidi colloqui rannicchiati
nella culla del sorbo

paziente io ricalco la stagione
ogni parola come  un frutto acerbo

e al buio  nella paglia calda
dispongo la mia polpa

mentre matura odore ride il tempo
- e tu mandami indietro qualche sogno


Uno dei miei testi pubblicato in  " L' evoluzione delle forme poetiche" a cura di Antonio Spagnuolo e Ninnj Di Stefano Busà- Kairòs Edizioni 2013